Puoi arrivare da qualsiasi parte, nello spazio e nel tempo, dovunque tu desideri.

lunedì 28 novembre 2011

Devo attendere

e nel mentre penso.

alla possibilità concreta di non essere mai messo al mondo, e ai miei genitori che mi hanno voluto
nonostante le pressioni contrarie dei dottori.

all'amore della mia famiglia.

alla morte, che a 7 anni mi ha preso e restituito solo grazie alla tenacia dei medici che hanno stoppato
lo shock anafilattico quando ormai non davo più segni di vita.

alla mia originalità rispetto ai miei compagni delle medie. mentre loro ascoltavano musica commerciale, io ascoltavo posse e ragamuffin. mentre loro giocavano a calcio, io mi iscrivevo a pallavolo. mentre loro mangiavano una pizzetta mentre rientravano a casa, io uscivo dalla finestra, mi calavo sul tetto del garage e andavo alla stazione per i graffiti.

penso ai tempi del liceo che quando tutti ascoltavano musica dance, io ascoltavo i nirvana. e quando loro ascoltavano i nirvana, io ascoltavo i rage against the machine. e si formava il primo gruppo:
angelo alla chitarra, christian al basso, alessio alla batteria, io alla consolle che cantavo.
alle feste organizzate per comprarmi attrezzatura per il gruppo... barman... dj....
sempre al centro dell'attenzione.
poi in gita il cambiamento.isolamento. mi andavano tutti stretti. intollerante e sofferente per le minchiate. come se arrivassi sempre prima e quando venivo raggiunto già mi ero stancato.

poi università. la crisi esistenziale, il periodo "tossico", i successi agonisitici, gli amici.
le discussioni in casa per il fancazzismo. l'attivismo politico. Poi la svolta e la laurea.

la fuga da casa x fare il lavoro che ho sempre voluto fare.
il trasferimento. la depressione. la risalita.
fino ad oggi.

domani si vedrà

martedì 22 novembre 2011

Sfogo del 22.11.2011

Lacrime amare mi rigano di continuo il viso oggi.
E' un continuo alternarsi, la mia vita, di periodi felici e periodi negativi.
Come tutti.
Ma questo è il mio spazio, parlo di me.
E allora sono qui a fingere che tutto va bene.
Lo pensa la mia famiglia, i miei amici, i miei conoscenti.
Apparenza.
Inganno.
Fisicamente sto male. Continuo a svenire.
Oggi ho scoperto che a momenti si poteva danneggiare in maniere permanente la retina.
Continuo ad accusare una sensazione di vuoto assoluto nella testa.
Non dormo mai. Oggi ho nuovamente vomitato.
Questo fine settimana andrò altrove per una visita da uno specialista amico di amici.
Unico modo per anticipare i tempi.
In Italia va così.

Moralmente non so neanche definire il mio stato. Davvero.
Non saprei come definirlo. Non riesco a concentrarmi su me stesso.

Vorrei essere diverso da quello che sono.
Se potessi mi stravolgerei.
Ci sono giorni, settimane e mesi, per non dire anni, in cui vorrei letteralmente
staccarmi la testa e buttarla nel cesso.
e' troppo impegnativa. Spaventa.
Non piace a me, non piace agli altri. Ma questa è.
unica magra consolazione, mi piace pensare che qualcuno possa trasmetterle l'imput
per convertire la singolarità in qualcosa di costruttivo e positivo.

Fatico e barcollo, ma non mollo. Almeno questo.

Per favore, non compiacetemi.Non mi dite cose che già non so,
è solo uno sfogo. Un triste sfogo in una giornata triste.

Buonanotte...

domenica 13 novembre 2011

Lettera aperta

Per scelta personale, ben poche persone hanno percorso la mia strada.
Ancora meno hanno avuto modo o voluto scoprirne gli angoli più nascosti.
Voi, sempre presenti, solo in parte avete viaggiato con me.
Per volere mio, perchè ritengo che sia giusto imparare a cavarsela da soli,
è giusto sbagliare e sbattere contro i muri.
E' giusto imparare a rialzarsi, leccarsi le ferite e ripartire con un bagaglio più ricco.

Forse ho anche esasperato questa gestione autonoma e totalitaria della mia vita.
Così è stato, così è e sono convinto di aver fatto le scelte giuste anche negli errori
che mai rinnegherò. Che mai rimpiangerò.
Comunque sia, vi ho sempre considerato uno dei miei pochi punti di riferimento.
E su questo, non mi va di spendere avverbi come "ovviamente", "naturalmente" ecc
perchè non do più nulla per scontato.

Durante i giorni di luce mi avete sempre permesso di farmi irradiare e scaldare,
mettendovi da parte.
Nel buio avete camminato con me, tenendomi per mano e afferrandomi per il collo
quando necessario.
Quanta pazienza. Quanto amore per l'anomalia. Per il figlio inaspettato così particolare
e diverso. Dagli altri bambini, dai vostri figli.

Ricordo con precisione il giorno in cui tu, mamma, mi raccontasti gli aneddoti (leggasi problemi, tensioni, paure...) relativi alla mia nascita.
Ricordo anche quanto odiavo il mio nome. Non mi piaceva!
E te lo rinfacciavo!
Nessuno si chiamava come me (ora è pure troppo inflazionato) e io mi lamentavo del perchè non
mi avessi chiamato come gli altri: Gianluca, Francesco, Massimo, Andrea, Roberto.
Ero bimbo. E già rompicoglioni.
Poi ho capito l'importanza di quel nome, fino a sentirlo intimamente il mio. Non potevo che avere questo nome.
Dono di Dio.
Voi mi avete sempre considerato così.
Contrariamente a tutti voi, non sono credente. Ma capisco molto bene il senso di questo nome, il senso che ha avuto per voi da prima della mia nascita fino ad oggi.
Mi avete donato ogni cosa, compreso il nome.
Il mio debito è immenso.

Sapete bene che i miei occhi sono sempre pronti a darvi e dirvi quello che volete.
Non riesco e non sono il tipo che racconta cazzate, anche sbagliando.
Il mio sguardo e le mie espressioni facciali non tradiscono, illuminano chi mi sta di fronte
al punto da permettergli di guardarmi dentro.
Poi capire cosa c'è è un'altra cosa. Ci vuole tempo e dedizione.
Non verrò per un pò.
Capireste subito che qualcosa non va, notereste subito le mie preoccupazioni.
Si.
Qualcosa anon va dal punto di vista fisico.
Non voglio che vi preoccupiate, perchè ogni preoccupazione sarebbe ingigantita dalla distanza, e so
che perdereste la tranquillità raggiunta.
E io non voglio che questo accada per colpa mia.

Vi siete sempre presi cura di me, con annesse preoccupazioni, soddisfazioni, gioie e dolori, paure,
traguardi raggiunti, emozioni vere.
Ora voglio prendermi cura io di voi.
Voglio tutto il bene e la tranquillità per voi.
Non è il caso di allarmarvi prematuramente per qualcosa che ancora non è definito e chiaro.

Perdonatemi se anche questo periodo lo terrò per me.
D'altra parte sapete che so badare a me stesso.
Non c'è bisogno che aggiunga altro, credo.

domenica 6 novembre 2011

Senza limiti.

Da sempre ho ragionato sul concetto di confine, di limite.
Lo spazione definito. Lo spazio intorno.
diverse accezioni attribuite.
Ordine delle cose ------> immediatezza, linearità, coerenza, essenzialità, limpidezza.
Caos costruttivo -------> fuori dagli schemi, nessuna etichetta, improvvisazione, estro,
fantasia, sorpresa. Freschezza.

Si mischiano, si accorpano insieme elementi positivi e negativi.
Contrapposizioni e opposizione che, per natura, si attraggono.
E possono convivere. Molto bene.
Chimica e magia.
Sequenze.

Seguire l'istinto, no paure no preconcetti, ascoltare il sentimento, dar sfogo alle passioni,
farsi trasportare dai battiti tanto non scoppia. Tanto non scoppia.
Esplorare terre nuove, mai battute prima. Oscure e affascinanti.
Senza limiti, senza limiti. Di spazio. Di tempo.
Di tutto. Di nulla.
No vie di mezzo.
Infinito.

Compimento. Il viaggio ha un termine. Una destinazione.
La nostra terra, il nostro luogo.
Pace.
Ora si che approfondisci la conoscenza del territorio.
Definirlo bene. Nettamente.
Paletti e rete. Protezione.
Estirpare piante dannose. Imprigionare le belve minacciose.
Legge della natura.
Risolvere le interferenze.
Per riprendere il nostro viaggio. Senza limiti.

martedì 1 novembre 2011

Sogno

pensieri prepotenti che sfuggono alle strette maglie della ragione,
scavano nel profondo, squarciando freddi ed oscurità abissali,
e irradiando ambienti ora sconfinati.
Labirinti, intrecciati e colorati.

no macchie per negligenze, no rumori di inopportuni passi falsi.
colori lindi, suoni di sottofondo gradevoli e tambureggianti, tribali,
sospingono nervi e muscoli verso luoghi ignoti.
Psichedelici circuiti.

no limiti, no contorni, no cinture. tanto meno ipocriti dogmi.
intraprendenza e coraggio, seguendo l'istinto e assecondando le voglie.
sfiorare la rosea epidermide,generosa, intrecciandosi in ogni punto di contatto.
Fusione di accoglienti lidi, appaga sforzi e sensi.

Un comodo velo di incoscienza sul reale. di spessore.
fiamme ardenti, mai dome. assenza di nebuolese fuorvianti.
radioso futuro di vita.
Sogno.

lunedì 13 giugno 2011

Mi fai pena.

La gente stà fuori di testa.
E questo lo sanno tutti.

Tutti abbiamo momenti no, che talvolta non possono essere ridotti
a malesseri passeggeri.
non sempre si può dire "passerà".

non ci si deve vergognare se si ha bisogno di un aiuto esterno.
non si deve nascondere il proprio stato.
soprattutto non ha senso dire che è importante star bene con se stessi,
che finalmente si sta bene in generale quando invece c'è più di qualcosa che non
va. quando si è malati bisogna innanzitutto riconoscerlo, poi cercare aiuto.

a te che mi hai clonato msn, entrando nelle mie conversazioni ... non è normale, sei malata.
a te che hai mandato mail ai miei contatti, importunandoli ... non è normale, sei malata.
a te che hai finto di essere un'altra persona tartassandomi di sms ... non è normale, sei malata.
a te che hai creato un blog per far sembrare ad altri che sei brava, tranquilla, normale, vittima e che lo hai usato contro di me, per lo meno ci ha provato ... non è normale, sei malata.
a te che continua a molestare le mie amicizie, cercando di infangarmi ... non è normale, sei malata.

ora. continuerò a non perdere la calma e ignorarti. ma fai una cortesia a me e soprattutto a te stessa.
finiscila di rompere i coglioni a me ed ai miei contatti. inizia a vivere veramente e non solo nella finzione.
è ora che ti fai aiutare sul serio.
non è normale come ti comporti. sei malata.
fatti aiutare. e lascia stare me.
una volta per tutte.

domenica 17 aprile 2011

Domenica

La domenica dovrebbe servire per riposare.
Ed in effetti, non ho combinato nulla.
Per cui, a livello fisico, è così.
Ma oggi è stata, è, una di quelle giornate in cui senza che accada qualcosa
di grave o di preoccupante, sembra che tutto vada male.

per fortuna queste giornate sono sempre meno frequenti, e soprattutto le
affronto con spirito diverso rispetto ad alcuni mesi fa.
sebbene lo consideri una sorta di monito del mio subconscio, non sono
preoccupato.
so che domani non sarà così e che tutto passerà.

sabato 9 aprile 2011

Oltre...tutto

ho la piena consapevolezza di non avere limiti.
anche se incostantemente.
e in maniere poco uniforme.
posso avere una pazienta infinita. come non averne affatto.
provando a raffiguarare la mia vita, a graficizzarla,
vedrei una serie di curve e controcurve, rettilinei infiniti
che si interrompono bruscamente su bivi e incroci a raso.
per semplicità espressiva la rappresenterei con una semplice linea.

L'ASSE.
di mezzeria.

ora come ora l'asse è chiaro, ben individuato, oltremodo solido.
per lo meno per gli standard cui sono abituato.
ciò che invece non vedo sono le barriere laterali. talmente distanti, ammesso ci siano,
da non percepirle. da non percepire la loro presenza.
Per dirla tutta, mi sembra di non percepire neanche la segnaletica.
Forse non sono in cerca di sicurezza?
Forse non ho (più) bisogno di sicurezza?
O forse ho trovato i giusti appigli e le giuste misure per andare avanti con rischi
non dico calcolati, ma considerati.

stà di fatto che la velocità di crociera attuale fa al caso mio.
è una corsa defaticante.

giovedì 17 marzo 2011

Senso di equilibrio

Stamattina mi sono svegliato tardi.
ormai non succede che raramente.
Ma ero, e sono, davvero stanco per via del lavoro.

Ma a parte questo, al risveglio mi è venuta in mente
una parola.
EQUILIBRIO.

ho capito di averlo raggiunto, o comunque di esservi vicino.
Lo capisco dai rapporti personali. non cerco più insistentemente contatti
ma non sto troppo a ragionare quando decido di farlo.
Soprattutto cerco di gestire rapporti deteriorati con più tranquillità.

Lo capisco dal lavoro,dove fino a che ho la necessaria lucidità spingo al massimo
per rallentare prima di superare il mio limite di tolleranza.

Lo capisco dal rapporto con me stesso. Non mi attacco più spietatamente e questo
è un grande traguardo. ma anche una bella base di partenza.

Vedo e percepisco segnali molto incoraggianti. E questo è un buon motivo
per alzarmi dal letto e godermi questa giornata di festa e un fine settimana dedicato
a ciò che di bello ho accanto e nei dintorni.

Buon fine settimana (allungato) a tutti voi,
un abbraccio

lunedì 7 marzo 2011

Sono solo pensieri. E sorrido.

Sorrido.
Sono stato etichettato infinite volte.
Perchè troppo razionale.
Sono stato accusato altrettante volte.
Perchè troppo impulsivo.
Chi non mi conosce crede io abbia
una sorta di doppia personalità.

Sorrido.

Perchè di personalità forse ne avrò 3, 4, magari 10.
Ma non sono personalità diverse.
Semmai, aspetti diversi della stessa personalità.
Anche se talvolta sono o possono sembrare aspetti contradditori.

Ma a chi etichetta, chi accusa ... chiedo ...
Ho mai detto di essere una persona semplice?

chi lo ha pensato non solo non mi ha ascoltato, o creduto.
Non ha capito.

E io continuo a disegnare la mia vita sulla sabbia,
incurante delle onde che magari, per una volta, non cancelleranno tutto.

Con l'impulsività disegno con tecnica che fugge dai canonici schemi.
Con la razionalità proteggo i se(o)gni.
Con la perseveranza li potrò anche raggiungere.

NO?
Sorrido a me stesso.

sabato 26 febbraio 2011

Ci sono, ci sono.

periodo stra-intenso.
lavoro full, con annessi stress tensioni ecc.
trasferimento casa.
finalmente.
dopo un anno preciso in hotel, finalmente ho trovato casa.
rinascita.
finalmente una zona giorno.
finalmente un cortile.
finalmente spazi, aria nuova.
e c'è la lavastoviglie. quindi va bene tutto.

poco tempo per tutto, per me stesso.
per il blog.
il mio e i vostri.
rinascita?
speriamo. a presto passerò ad una connessione nuova.
magari sarò piu presente.

sto comunque imparando a respirare l'aria fresca
senza bruciarmi le narici.
:)

giovedì 10 febbraio 2011

Suona la sveglia

A sprazzi tutto riemerge.
reflui.
pensieri inquinati da conferire.
dove, quando, a chi non è dato a sapersi.
Incidono nell'economia.
Soprattutto, abbruttiscono.
E nascondono bellezza, gioia ed equilibrio.
Instabile. Come sempre.
Macchine perfette.
Si? esistono?
Vivo e mi alimento di black out.
Tilt, quando mi sembra di trovarmi
all'interno di un flipper.
In eterno e costante contrasto
sono rana.
saltando, attraverso la strada.
Ripetutamente colpito, mi rialzo.
e arrivo dall'altra parte...
arrivo?
sono mai partito?

venerdì 4 febbraio 2011

Ahì lo stress, Freud e il sess

Un anno è passato dal trasferimento.
Un anno particolare. Molto complesso e, soprattuto, molto complicato.
Non dico sia cambiato tutto, ma quasi.
Molte cose stravolte.
Sono fuggite molte certezze, altre sono giunte per fortuna.
Altrimenti sarebbe stato difficile tirare avanti.
Un anno di crescite esponenziale.
A tutto tondo.
In ogni caso, scusate il francesismo, un anno pieno di rotture di palle.
A lavoro soprattutto.
Ieri il colmo.
Ma...
La testa vacilla ma non rotola giù.
Le spalle sono larghe abbastanza. Le gambe reggono.
E girano a gran velocità, come le mie palle.
E quando si verifica questa condizione di uguaglianza
tra giramenti di palle e frenesia delle gambe che devo staccare.
Necessito.
Di.
Un.
Weekend.
Senza pensieri. (per me è impossibile, ma ci si prova).


onorevole eccellenza cavaliere senatore
nobildonna eminenza monsignore
vossia cherie mon amour

NUNTEREGGAEPIU'

sabato 29 gennaio 2011

Memories27011945

Flashback improvvisi, difficilmente domabili
figli di ricordi, di esperienze.
Vita. Vissuta.
Talvolta dolci, dal sapore gustoso e pieno.
ti accompagno in viaggi cosmici cui ti perderesti senza limiti.
di tempo e di spazio.
Ma seguono leggi astratte, non governabili.
E rapidamenti, a falcate ciclopiche ti possono annientare
un viaggio dolce che in un attimo
porta sofferenza.
e sono voci.
e sono immagini scolpite nei tuoi occhi.
e cicatrici arteriose.
che non puoi dimenticare. e fanno male.

ma lo sforzo, la sofferenza è il prezzo da pagare.
per l'evoluzione. la crescita.
innanzi tutto personale.
la somma di queste porta all'evoluzione su larga scala.
sarebbe la fine della fine.
e l'inizio dell'inizio.

martedì 25 gennaio 2011

Only Me

Me.
Only Me.

Questo nick aveva un senso tempo fa.
Un significato ben preciso sebbene non univoco.
Indicava una condizione, un isolamento non voluto ma capitato.
Dovuto alla fine di una storia, ma anche alla non comprensione.
Soprattutto la seconda.
Un senso di incomprensione generale che tutti o quasi passano.
Fasi.
Sfasato. Ero sfasato. Nulla funzionava e ancora meno si aggiustava.
Ogni passo, un errore. Sebbene in apparenza...
Ma.
Se.
Sebbene, forse, però.
Questo era. Era.
Ora.

Era ora che il nick assumesse un senso diverso.
Only Me è un nuovo senso.
Già vissuto, per non dire intrinseco appartenente a me stesso.
La piena accettazione di sè, nonostante la consapevolezza di mille e mille altri difetti.
Sempre uno in più degli altri.
Mi piaccio. Mi intrigo. Mi giustifico un pò di più. Con me stesso.
Un pò meno con gli altri. Ma giustamente. Nel giusto.
Ma l'ottica è chiara, pulita. L'immagine è calda, azzurra.
Contrapposizioni di sensazioni.
Only me.
But not alone.
Io sono questo, in evoluzione ma pur sempre me.
Ecco spiegato il significato della porta, della chiave.
Non c'è il cartello di benvenuto all'esterno.
Si trova dentro.
Un passo, un secondo passo, un passo e un altro ancora.
Me.
Così è.

sabato 22 gennaio 2011

Oro nero

Nell'essere razionale, c'è una forte componente irrazionale.
suona storto? Può essere.
Le chitarre distorte affascinano, e il suono sporco piace. Purchè non diventi rumore
Sono specchio e rifletto. Eppure ci vuole poco per guardarmi dentro, oltre.
Persino oltre me.
Scorza dura ma liscia. Tutto può scivolare.
Ma può bastar poco per attraversarla.
Pensare una cosa. Ed esserne convinti.
Agire contrariamente a se stessi.
Black & Gold.
Passioni dilaganti ed inarrestabili VS desideri fugaci.
Opachi luccichii. Splendide Fughe.
Continenti da sfamare.
Continenti da placare.
Continenti da riappacificare.
Continenti da sviluppare.
Continenti da svelare.
Trovare l'oro nero?

sabato 15 gennaio 2011

Stato attuale

non mi piace molto tirare le somme.
non ufficialmente, non perentoriamente. non definitivamente.
ho piuttosto la necessità di rallentare (fermare mai) la mia corsa,
spostarmi nella corsia lenta possibilmente avvisando le altre macchine.

Questo ancora devo perfezionarlo. non riesco a mettere la freccia, non sempre almeno.

Ogni tanto sento di dovermi spostare sulla corsia lenta, vicina ma parallela alla corsia
di emergenza.
Non necessariamente per paura di un guasto o per la paura della velocità.
a volte solo per godermi il paesaggio circostante.
o per ascoltare più musica durante il viaggio, se la stazione è quella giusta.

Ora godo del paesaggio. Si.
E il sottofondo musicale è di mio gradimento.

Gli affetti, anche se distanti, sono presenti e vicini con la testa e il cuore.
Il lavoro va, e se non va chi se ne frega.
Voi ci siete. ed è importante.
Il clima oggi è ideale. è tornata la primavera e io ho voglia di mare.

Vi abbraccio tutti e passeggio. piano piano, senza fretta.

domenica 9 gennaio 2011

Ben ritrovati!

Ciao a tutti,

post veloce per salutarvi appena rientrato dalle sempre troppo corte ferie.
una settimana di stacco, che ci voleva.
era necessaria e fondamentale per tanti, tanti motivi.
E rientro felice e motivato.

in altre parole rigenerato.
non esagero se vi dico che mi sono riconciliato (più di prima) con la vita.
ahhhhhh!! bene.

Un ottimo inizio dell'anno, un buon auspicio.

Con questo breve post inauguro la stagione dei miei pensieri, del raccontarmi.
E vi apro la porta, per accomodarvi se vi va.